La cintura di sicurezza a tre punti di ancoraggio. Quando una grande intuizione incontra una grande CASA AUTOMOBILISTICA.

Nils Bohlin, l’inventore delle cinture di sicurezza come le conosciamo oggi.
Assunto in VOLVO nel 1958, con l’incarico di studiare dispositivi di sicurezza per auto. Descrisse così la sua intuizione:
“Mi resi conto che sia la parte superiore sia quella inferiore del corpo dovevano essere tenute in posizione in maniera sicura con una fascia collocata in diagonale sul torace e una in corrispondenza del bacino. La cintura di sicurezza necessitava inoltre di un punto di ancoraggio fisso per la fibbia collocato il più in basso possibile, a lato della coscia dell’occupante, in modo da poterne trattenere correttamente il corpo in caso di collisione”
Dalla collaborazione VOLVO-BOHLIN, nacque la cintura di sicurezza a tre punti di ancoraggio o a V, che fu brevettata e montata sui modelli Volvo P120 e PV 544.
destinati al mercato scandinavo nel 1959.
VOLVO fu il PRIMO COSTRUTTORE AUTOMOBILISTICO ad equipaggiare DI SERIE le proprie vetture con questa cintura di sicurezza, che i crash test dell’epoca classificarono come la più efficacie. Dal 1963 in poi, tutti i modelli VOLVO distribuiti globalmente montavano queste cinture di serie.
I dati raccolti dal Volvo Car Corporation Traffic Accident Research Team nei successivi 40 anni, dimostrano una riduzione del rischio di traumi o di morte per incidente stradale del 75%, da qui la stima di vite risparmiate del nostro enunciato.
Compresa la potenzialità del nuovo dispositivo, VOLVO mise il proprio brevetto a disposizione di tutte le altre case automobilistiche. Un grande esempio che forse ha ispirato, in tempi recenti, Elon Musk e Tesla, quando hanno messo a disposizione di tutti la loro tecnologia per le batterie dell’auto elettrica.
La SICUREZZA è uno dei principi cardine della casa svedese, così come la durabilità, l’affidabilità, la robustezza e la sua storia è molto particolare.
VOLVO
Fondata nel 1927, tra le due grandi guerre, nacque in un periodo di grande dinamismo industriale in Svezia, che però mancava totalmente nel settore automobilistico. Due giovani amici e colleghi alla SKF (famosa per i cuscinetti a sfera), Assar Gabrielsson, direttore commerciale, e Gustav Larson, ingegnere, decisero di creare la prima casa automobilistica svedese. Il loro sodalizio durò trent’anni, durante i quali condivisero tutto, persino una grande scrivania dove sedevano uno di fronte all’altro, ora esposta al Museo Volvo World di Göteborg.
Entrambi provenivano da famiglie con uno stile di vita essenziale, caratterizzato dalla sobrietà nordica. Erano due personaggi discreti, poco inclini alla mondanità, che amavano il loro lavoro, il golf e le rispettive famiglie. I nipoti di Gabrielsson e Larson, Monica e Henrik, hanno descritto i fondatori in un’intervista rilasciata a Quattroruote per la rubrica “LE DINASTIE DELL’AUTO”, a cura di Giosué Boetto Cohen (marzo 2024).
Una peculiarità di Volvo era la “regola non scritta” secondo la quale la seconda generazione delle famiglie dei fondatori non avrebbe ricoperto ruoli di potere nell’azienda. Di conseguenza, il timone dell’azienda passò a Gunnar Engellau, che divenne il nuovo CEO, mantenendo così l’azienda nelle mani di una leadership esterna alle famiglie.
Una storia di valori, coraggio e coerenza, che ha decretato il successo della casa automobilistica SVEDESE che ancora oggi mette al primo posto LA SICUREZZA dei passeggeri.
Gruppo Quadra Revisioni. La SICUREZZA su strada, da più di 25 anni è la nostra missione.
Fonti: